Il giro del mondo in 80 bambini

incontro con Massimo baraldi
lunedì 27 maggio e martedì 28 - incontri nelle scuole
destinato ai bambini della scuola primaria – secondo ciclo e ai ragazzi della scuola media- classi prime e seconde

Le nuvole servono per viaggiare, ogni bambino lo sa: ne scegli una che ti piace, le dai un nome, ci salti sopra… ed eccoti pronto a volare via con lei! Ora, questo che hai tra le mani sembra un libro (e in effetti lo è), ma se lo sfogli ci troverai dentro un viaggio. Di 126.051 chilometri, per la precisione. Sembrano molti (e in effetti lo sono), però prevede quaranta soste (più una). In altrettanti Paesi, dove potrai riposare in compagnia di un totale di circa ottanta nuovi amici: piccole Ambasciatrici e piccoli Ambasciatori ti aspettano lì per raccontarti il loro sole, la loro luna e le loro nuvole. Chiudi gli occhi e guarda bene. Li vedi? Li riconosci? Sembrano lontani, eppure sono tali e quali a te.

Il bello del cielo, comunque, è che non conosce regole né divieti – quindi sentiti libero di procedere in avanti, all’indietro o, se sei proprio in gamba, saltando di qua e di là. Se ti fa piacere puoi anche indossare un caschetto o allacciare la cintura, ma non è obbligatorio.

Sappi solo che la partenza è in Irlanda, l’arrivo in Groenlandia e che si non è mai soli, finché abbiamo una nuvola con cui sognare.

“Il giro del mondo in 80 bambini – 40 bambine e altrettanti bambini” è un libro che promuove un’idea di mondo contemporaneo in cui i confini sono riferimenti e non limiti, la distanza è un’astrazione e noi tutti siamo collegati gli uni agli altri dal filo della nostra umanità. Quaranta coppie di Ambasciatrici e Ambasciatori, tutti di età 6-8 anni e in rappresentanza di altrettanti Paesi, esprimono la propria idea di sole, luna e nuvole – qui restituita in forma di micro-racconto liberamente elaborato nel rispetto delle immagini suggerite.

I tre elementi proposti risultano familiari indipendentemente dalle abilità, dalle conoscenze e dalla fascia sociale di appartenenza: mettere in relazione identità diverse per mezzo di esperienze comuni è utile a coltivare il concetto di inclusione, l’universalità del linguaggio dei bambini veicola un confronto tra culture privo di stereotipi e pregiudizi. Inoltre, la complementarità delle voci bambina-bambino ha come obiettivo la diffusione di una cultura delle differenze in grado di stimolare un immaginario paritario.

Massimo Baraldi è originario della Bassa modenese, cresciuto a Imperia e, nel tempo, diventato comasco. È scrittore e traduttore. Nel 2002 ha pubblicato un’apprezzata traduzione dal russo dell’opera di Vladimir Majakovskij “Per la voce” ed è autore di alcuni romanzi e testi teatrali. Scrive per la rivista russa “Ozero Komo”. Affascinato dalla contaminazione tra forme espressive, collabora con fotografi, scultori e musicisti. Tra i suoi lavori “ibridi” è di particolare interesse il cortometraggio “Urban Dream” (2010), realizzato sull’asse Como–Roma–Atlanta con la regista Carola De Scipio e il compositore Giovanni Bataloni. “Tre giorni nella vita” è la sua prima pubblicazione con la Multimedia Edizioni.

27 e 28 maggio – incontri nelle scuole

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