Programma 2024

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Programma 2024

INCONTRI CON L’AUTORE
I protagonisti della letteratura, del giornalismo, della cultura italiana ed internazionale presentano la loro produzione letteraria
Incontri e letture  ad alta voce per avvicinare ed appassionare alla lettura nel modo più diretto e semplice possibile, attraverso l’incontro con scrittori, narratori e poeti, creando così una comunicazione più immediata tra “chi scrive” e “chi legge”.
aprile – dicembre


LEZIONI D’AUTORE
percorsi di lettura e incontri nelle scuole
“Se io offro un libro a un giovane, che suppongo significhi una persona con un certo margine di inesattezza su se medesimo, non mi interessa offrirgli un libro di insuperabile bellezza, quanto un libro che lo innamori…” così scrive Giorgio Manganelli, e le sue parole esemplificano lo scopo di questa  proposta: promuovere la lettura tra i giovani partendo dai temi e dai modi di esprimersi a loro più vicini, come occasione per far comprendere che leggere e scrivere possono essere un importante momento di osservazione e di riflessione sulla realtà.
aprile – dicembre

 

Per promuovere la lettura tra i giovani partendo dai temi e dai modi di esprimersi a loro più vicini, un’ occasione per
LIBERI DI LEGGERE
percorsi d lettura e incontri con l’autore negli istituti carcerari.
Come la poesia dà la musica ai tamburi delle tribù, così le parole aggiungono il suono, danno la libertà. Eugenio Montale
In un luogo di restrizione  come il carcere, dove tutto è scelto da altri, la scelta di un libro da leggere è un elemento importante. La lettura diventa così un momento “di evasione e di libertà” ma anche un utile strumento per tenere viva l’intelligenza e per  elaborare un nuovo senso della vita. La possibilità di interloquire direttamente con gli scrittori sarà l’occasione per affinare la capacità di lettura ed interpretazione.
aprile – dicembre

GIORNALISMO D’INCHIESTA
incontri con esperti dell’informazione che affronteranno tematiche di grande attualità
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li gettera’ via. La sola divulgazione di per se’ non e’ forse sufficiente, ma e’ l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”. Joseph Pulitzer (1847-1911) Fondatore Premio Pulitzer
L’immagine del giornalismo, quello vero, spesso è legata indissolubilmente al concetto d’inchiesta. È il giornalismo d’inchiesta, per molti, l’unico vero modo di essere giornalisti e non solo “funzionari dell’informazione”.
Gli appuntamenti vedranno la partecipazione di giornalisti, fotoreporter, scrittori, video operatori, con incontri, dibattiti e presentazioni librarie. Si parlerà di mafia e di criminalità organizzata,  di terrorismo e stragi, servizi deviati, politica internazionale ma soprattutto  del ruolo che l’informazione oggi deve avere.

 

 

SCRITTI DI CUORE – L’amore e le parole per raccontarlo
Incontri a tema
La lettura e la scrittura sono elementi chiave per accedere alla conoscenza e producono importanti effetti sulla società “SCRITTI DI CUORE – l’amore e le parole per raccontarlo”” nasce proprio dalla convinzione che leggere e scrivere siano attività sociali ancora prima che filosofiche o scientifiche perché producono esperienze condivise, incontri che suscitano altri incontri, generando un circolo virtuoso che ci pone
gli uni davanti agli altri. Saranno le voci di autorevoli scrittori e giornalisti a raccontare le varie forme dell’amore, occasioni importanti per favorire anche quella nobile pratica ormai dimenticata dalla nostra società che è rappresentata dall’educazione sentimentale, intesa come insegnamento all’armonica e sana relazione con l’altro, qualunque sia la natura del rapporto umano che si coltiva.
aprile/giugno

 

APPUNTAMENTO INAUGURALE
FERROVIE DEL MESSICO
incontro con Gian Marco Griffi
in dialogo con Marco Drago scrittore e autore della postfazione del libro

Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.
Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto.

Gian Marco Griffi è un autore italiano. Piemontese, cresciuto a Montemagno, ha studiato filosofia all’Università di Torino. Da sempre appassionato di scrittura e dotato di una spiccata immaginazione, ha pubblicato racconti per Cadillac, Ammatula, Argo, YAWP, Scorretto Magazine.
Tra i suoi titoli ricordiamo, Più segreti degli angeli sono i suicidi (bookabook, 2017), Inciampi (Arkadia, 2019) e Ferrovie del Messico (Laurana Editore, 2022), libro candidato al Premio Strega 2023.

16 aprile ore 18.30  luogo da definire

 

 

L’ULTIMA ESTATE IN PAESE
incontro con Simonetta Tassinari
Un romanzo tenero e intenso che restituisce il sapore dei mitici anni Settanta attraverso lo sguardo di una ragazza di provincia.

In uno sperduto paese molisano di montagna, durante l’estate del 1975 giunge inaspettato un giovane straniero biondo, alto, a cavallo di un potente Kawasaki: il suo nome è Pierre Duchamp, di nazionalità belga, di professione architetto. Pianta la sua tenda ai confini del parco pubblico. Nello zaino ha un manuale di puericultura italiano, stampato proprio in quel paesino, unica traccia della sua famiglia d’origine, e che gli è stato consegnato, una volta finiti gli studi, dalla madre superiora dell’orfanotrofio nei pressi di Liegi nel quale è cresciuto. Con lui la gente del posto è gentile, ma evasiva, da una parte sembra volerlo aiutare, dall’altra sembrano tutti infastiditi se non allarmati dalla sua presenza. Gli unici a dargli una mano sono cinque liceali, cinque ragazzi a cui il paese va stretto e che sognano l’avventura. Grazie a loro verrà alla luce una vicenda sconcertante, che risale al lontano passato di un’Italia ancora stremata dalla guerra quando, in una notte di dicembre, una malandata corriera piena di famiglie di emigranti proveniente dalla Sicilia e diretta verso le miniere belghe, si era fermata al paese per far scendere un uomo e la moglie con le doglie. Dei due siciliani si sono poi perse le tracce, ma il loro passaggio ha lasciato in eredità una verità sconvolgente che investe tutta la piccola comunità…

Simonetta Tassinari è nata a Cattolica ed è cresciuta tra la costa romagnola e Rocca San Casciano, sull’Appennino. Vive da molti anni a Campobasso, in Molise, dove ha insegnato Storia e Filosofia in un liceo scientifico. Quando non è impegnata a insegnare o a occuparsi di giardinaggio, scrive saggi di argomento storico-filosofico e romanzi fra cui, pubblicati da Corbaccio, La casa di tutte le guerre, Le donne dei Calabri di Montebello, vincitore del primo premio Città di Como e del premio San Domenichino, e Donna Fortuna e i suoi amori che è entrato nella selezione del Premio Strega 2023 e ha vinto il premio letterario Lago Gerundo.
Abita in campagna con la famiglia, parecchi  gatti e un cane.
19 aprile ore 18.30  

 

IL SENTIMENTO DEL MARE
incontro con Evelina Santangelo candidata Premio Strega 2024
in dialogo con la scrittrice Anna Giurikovich Dato

«Santangelo sa fare il lavoro del mare con le parole. Andare a fondo vuol dire anche trovare il senso delle cose piú nascoste». Michela Murgia

Il mare, lo sa chi lo ama, è un sentimento. Ma anche un serbatoio di memoria, una possibilità, un tesoro, un pericolo. Il mare è di tutti. Nessuno può raccontarlo senza finirci dentro, senza perdersi anche nella fragilità. E cosí, in questo libro al calor bianco, le storie di uomini e donne che hanno sfidato, amato o subíto il mare s’intrecciano con quella di chi racconta, mettendosi a nudo. Al punto che qualsiasi etichetta – romanzo, memoir, reportage narrativo – diventa inutile: questo è un testo vertiginoso, che inventa se stesso pagina dopo pagina.
«Anche il mio è un viaggio di ritorno attraverso il mare, di ritorno a quanto mi sembrava irrimediabilmente perduto: la passione per qualcosa che ci fa sentire vivi».
Il mare trabocca di storie: viste da terra, cercate fra le onde o luccicanti sul fondale. Vicende e avventure che hanno sempre qualcosa di epico, mitico ed estremo. E a raccontare questo mare corale è la voce della scrittrice colta in un momento di deriva della propria esistenza. È lei, ferita e stremata come dopo un naufragio, che ne raccoglie le tante storie con un’angolazione calda, narrativa, quasi investigativa: l’ostinazione di Carmelo, che ha cercato di dare una nuova esistenza a un capodoglio ucciso dall’uomo ricomponendone lo scheletro per anni; le parole di due apneisti, Fausto e Gaetano, che ci trasmettono con una concretezza visionaria cosa significa «sentirsi tutt’uno con l’acqua, sentirsi pesce, mare…»; la mattanza finita con la morte di un ragazzo pieno di vita; le gesta di chi – come Donald Crowhurst nel 1968 – il mare lo ha voluto sfidare in barca a vela, in un giro del mondo senza scali che lo ha portato alla follia; le disavventure di quanti hanno rischiato la vita tra pirati e banditi, o fronteggiato tempeste che nemmeno il coltello che taglia la coda di drago è riuscito a domare; le donne di Lipari, instancabili, che negli anni Cinquanta hanno affrontato fatiche immani per strappare magre risorse alla terra e alle onde.

Il Mediterraneo è il mare tra le terre, il mare delle civiltà, e insieme il mare della vergogna, il mare dei migranti. Sulla sua superficie affiora pian piano anche la vita della donna che scrive: l’infanzia scatenata tra campagna e rocce, la passione matta per uno zio pescatore, la crisi che sta vivendo ora, mentre racconta da sopravvissuta anche lei, e si immerge d’inverno nell’acqua gelida alla ricerca di qualcosa che assomigli alla piú sfrenata vitalità, a una ridefinizione liquida di sé, forse. Tanto da poter dire: «Cosí adesso ho raccolto i miei venti favorevoli nel bicchiere di vino che sorseggio lentamente e sto in ascolto di quel che accade intorno e dentro di me…»

Evelina Santangelo è nata a Palermo. Presso Einaudi ha pubblicato nel 2000 la raccolta di racconti L’occhio cieco del mondo (con cui ha vinto i premi Berto, Fiesole, Mondello opera prima, Chiara, Gandovere-Franciacorta), e i romanzi La lucertola color smeraldo (2003), Il giorno degli orsi volanti (2005), Senzaterra (2008), Cose da pazzi (2012), Non va sempre cosí (2015) e Da un altro mondo (2018, libro dell’anno della trasmissione Fahrenheit Rai-Radio3, Premio Feudo di Maida, Superpremio Sciascia-Racalmare, Premio Pozzale Luigi Russo). Nel 2023, sempre per Einaudi, è uscito il reportage narrativo Il sentimento del mare. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori e Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile Libero, 2000 e 2004), Principesse azzurre 2 (Oscar Mondadori, 2004) e Deandreide (Rizzoli Bur, 2006), Le ferite (Einaudi, 2021). Con il racconto Presenze ha partecipato all’antologia L’agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino (Feltrinelli, 2017). Ha anche tradotto Firmino di Sam Savage, Rock’n'roll di Tom Stoppard, e curato Terra matta di Vincenzo Rabito.
14 maggio ore 18.30  

 

IL CLIENTE DI RIGUARDO
incontro con Giampaolo Simi
L’ex giornalista Dario Corbo torna con una delle avventure più avvincenti della serie. Come in una spy story, gioca su più tavoli, indaga e acquisisce informazioni, disinnesca pericoli, manipola amici e nemici, tutto pur di proteggerei suoi affetti. La resa dei conti non può essere rimandata.

Dario Corbo, ex cronista di nera diventato addetto stampa di una ricchissima fondazione d’arte e braccio destro della sua proprietaria, Nora Beckford, quasi a forza stavolta è trascinato dentro un brutto affare. Attorno alla turbinosa e affascinante «capa», ha preso corpo una macchinazione. È stata ritrovata un’opera unica, del padre di Nora, il grande scultore scomparso Thomas Beckford, un ritratto: lui che ritrattista non era. Sembra autentico e lei vuole recuperarlo, per motivi di affetto e anche per inglobarlo nella fondazione. Solo che il quadro è in possesso di Maddalena Currè, la pretenziosa figlia di un trafficante d’arte antica, la quale mira a infiltrarsi per i suoi fini nella fondazione. Dario tratta, osserva, è ritroso, però per lui più che la prudenza finisce per contare una doppia ossessione.
Una sfinge etrusca, divisa in pezzi sparsi da ricomporre, reperto archeologico preziosissimo e di quasi magica attrazione, potrebbe andare a Currè in cambio del ritratto, in un crescendo di minacce, di trappole e di ricatti. Fanno capo, a quanto pare, all’onnipresente e losco Currè. Ma è così? O c’è una mano nascosta, tanto più rapace quanto più alta è la posta? E tanto più assassina. E questo coinvolge la seconda ossessione di Corbo, il passato. La morte dell’ex moglie di Dario che per lui è un delitto mentre secondo gli atti è soltanto uno strano incidente. Un delitto che ancora una volta riporta alle tracce del «clan» Currè, della sfinge, del corrotto archeologo Weber. Ombre forse.

La maestria di Giampaolo Simi è il mistero che serpeggia intricato, che sparisce e ricompare carsicamente e più carico di sorprese; e la capacità di farlo scaturire, oltre che dai fatti, anche dalle elusive psicologie dei personaggi. Ogni situazione, per Simi, ha due facce, come il legame tra Dario e Nora che sembra sempre sull’orlo di andare dove non va.

Giampaolo Simi, soggettista e sceneggiatore di serie come «RIS» e «Crimini», è autore della fiction «Nero a metà». I suoi libri hanno ricevuto vari premi e sono stati tradotti in Francia (nella «Série noire» di Gallimard e presso Sonatine) e in Germania (Bertelsmann). Con Sellerio ha pubblicato Cosa resta di noi (2015, Premio Scerbanenco e 2023), La ragazza sbagliata (Premio Letterario Chianti 2018), Come una famiglia (2018), I giorni del giudizio (2019), Rosa elettrica (2007, Sellerio 2021), Senza dirci addio (2022) e Sarà assente l’autore.
23 maggio ore 18.30  

 

DA UNA STELLA ALL’ALTRA: IL VIAGGIO DELLA FOTOGRAFIA
incontro con  Laura Venezia e Nicola Mastronardi
Viaggiare. Da una stella all’altra, sul fondo degli oceani, tra l’acqua e la nube. Con le parole, dolorosamente per amore o paura, non importa. L’essenziale è scriverne. Scrivere con la luce e lasciare una traccia, come se fosse un’impronta del cuore-quel cuore acceso sulla fronte di Dio che il viaggiatore, non solo cristiano, può trovare in una moschea come al cospetto di un favoloso Mistero del Di Zinno.
Cosa possono avere in comune la fotografia e il viaggio, ? e gli enigmatici Ingegni? Il racconto di ? e Laura Venezia sarà un viaggio per immagini che confluiranno l’una nell’altra come molteplici vene dello stesso metallo brillante.
Sarà un viaggio complicato, perché nelle nostre esistenze non c’è posto per le linee pure. Nessuna geometria può veramente prendere il posto del caos. Si cammina a piccoli passi, inciampando su un lastricato sontuoso, e la vera bellezza sta nell’innocenza delle imperfezioni.
E se la fotografia stessa fosse un pianeta che ha deviato dalla sua orbita? Come una lanterna magica, può illuminare tutto il mondo in una notte. Ricorda il mare-confine e infinito, e tutto ciò che si vede è un doppio movimento di dissociazione dolorosa e sintesi impossibile tra segni sensibili e disperata eleganza d’arte e di vita. Eppure qui tutto ciò che è materia si fa memoria.

Laura Venezia è fotografo e giornalista. Ha esordito come scrittrice con “Senza Nome” (Marsilio 1997) vincendo il premio selezione Campiello nella sezione Giovani. Ha studiato Filosofia  Medicina e chirurgia. Dopo il Dottorato di Ricerca, si è specializzata all’Ospedale Fatebenefratelli a Roma. Ha iniziato la sua carriera di fotogiornalista accreditandosi alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, al Festival di Cannes, alla Festa del Cinema di Roma e alla Sala stampa Vaticana
29 maggio ore 18.30  

 

LIBRINTAVOLA –  incontri conviviali tra libri e sapori
TOMATO DAY. Il rituale della conserva di pomodoro
incontro con  Lia Giancristofoto

14 giugno ore 18.30 

 

IL FUOCO CHE TI PORTI DENTRO
incontro con ANTONIO FRANCHINI
il fuoco che ti porti dentro racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore…»

Questa donna era la madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di Angela: la guerra che la segna da bambina? un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? un atavico complesso d’inferiorità o l’appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l’odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici. È un racconto che mescola la commedia eduardiana al furore ctonio, l’urgenza di uno sfogo viscerale alle cadenze studiate di una messa in scena, di una vera e propria recita.

Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Tra i più noti editor italiani, dal 2015 è direttore editoriale Gunti Bompiani. Ha esordito come narratore nel 1992 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020), Memorie di un venditore di libri (2011) e Leggere possedere vendere bruciare (2022). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta di racconti Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria.
19 giugno ore 18.30

 

TUTTO SU DI NOI
incontro con ROMANA PETRI
Marzia, “dall’andatura marziale”, si racconta con furia, violenza, spudoratezza. La sua è una prima persona che morde e che si muove dentro lo spazio asfissiante di una famiglia malata, tremenda, cattiva. Cresce nella periferia di Roma, con un padre crudele e codardo e una madre devota, sino allo strazio, al coniuge infedele. Mentre il fratello, cuffie sulle orecchie, si estrania sino all’indifferenza, Marzia combatte, e nulla le viene risparmiato. Educa il suo fisico asciutto alla lotta greco-romana e impara a mettere fra sé e il mondo la barriera del suo corpo. Ma non basta. Non può sfuggire al conflitto, alla strategia del ragno che padre e madre, in maniera diversa, le tessono intorno. Ha creduto e continua a credere che esiste la perfezione: l’ha vista in un cane che non è riuscita a difendere e l’ha vista in un ragazzo incontrato su un sentiero di montagna. L’ha vista ma la sa perduta, minacciata dalla volgarità di una pernacchia. Per arrivare a una via d’uscita sono necessari un sacrificio, una svolta, una chiusura di conti. Sul sentiero sgretolato degli affetti, Marzia avanza impavida al di là della scuola di rabbia, rimpianto e morbosa dedizione in cui si è formata. Avanza come un cowboy o ancora meglio come la donna libera che ha sempre voluto essere. Romana Petri accompagna l’io martellante della sua Marzia sull’orlo di un abisso. Eppure l’inferno che ci mostra appartiene a un “tutto” che, quanto più sente l’ustione del mosaico guasto dei sentimenti, tanto più apre a una esistenza possibile.

Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021) e Mostruosa maternità (2022). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna”, “La Stampa”, “il Venerdì di Repubblica” e il “Corriere della Sera”. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto).
27 giugno ore 18.30

 

LA PIU’ BELLA Perché difendere la Costituzione
incontro con LUCA SOMMI
Eravamo sudditi, in un giorno siamo diventati cittadini. La Costituzione italiana è stata una rivoluzione gentile. La più bella di tutte.

È bella, giusta, poetica, gentile, generosa la nostra Costituzione. È scritta come una poesia ma è rigorosa, non ammette che la si contraddica.
Considera tutti i cittadini e le cittadine uguali, dal più povero al più ricco, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di lingua, di orientamento politico, di condizioni sociali ed economiche. Per la nostra Carta costituente tutti devono avere pari dignità sociale e la legge deve essere uguale per tutti. E obbliga la Repubblica a rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscano ai cittadini e alle cittadine di avere una vita dignitosa. Non dobbiamo avere paura di niente perché c’è la Costituzione a proteggerci. In questo racconto sentimentale Luca Sommi ci porta a scoprire la bellezza della nostra Carta fondamentale. Per amarla come merita. E per difenderla quando serve.

Luca Sommi Autore, giornalista e critico, si occupa di letteratura, arte e politica. Insegna Linguaggi del giornalismo, televisione e nuovi media all’Università degli Studi di Parma, è docente e membro del comitato scientifico della Scuola di cittadinanza Domenico De Masi e tiene un corso sul racconto d’arte e letterario alla Scuola Holden di Torino. Ha scritto saggi e curato diverse mostre, tra queste la grande esposizione dedicata a “Correggio” nel 2008. Ha ideato e dirige la rivista culturale online ifioridelmale.it. Come autore televisivo ha curato programmi per LA7 e Rai, tra questi Servizio Pubblico di Michele Santoro. Oggi è autore di diversi programmi per la piattaforma Loft e per Nove, canale nel quale conduce il talk-show Accordi & Disaccordi. Scrive di cultura e politica sul Fatto Quotidiano. Con Baldini+Castoldi ha pubblicato Il cammin di nostra vita. Viaggio nella Divina Commedia (2021) e La bellezza. Istruzioni per l’uso (2023).
7 ottobre oe 18.30

 

TRADURRE BOILEAU-NARCEJAC: nelle nebbie del noir francese
incontro con LORENZA DI LELLA  e FEDERICA DI LELLA

Pierre Louis Boileau e Pierre Ayraud, alias Thomas Narcejac, si conoscono nel 1948 in occasione di un premio letterario e diventano subito amici. Entrambi appassionati di letteratura poliziesca, decidono di formare un tandem per «mettere in pratica le loro teorie letterarie» e scrivere «il romanzo che vorrebbero leggere». Si dividono il lavoro assegnandosi due ruoli complementari: Boileau costruisce l’intreccio e Narcejac si occupa della psicologia dei personaggi. Nasce così un sodalizio che li porterà a essere considerati in Francia per oltre quarant’anni i campioni del romanzo poliziesco ‘à suspense’, genere che hanno profondamente rinnovato. Non molto noti in Italia, i loro libri sono però spesso diventati film di successo, primi fra tutti Celle qui n’était plus, trasposto da H. Clouzot nel famoso I diabolici, e Sueurs froides, da cui A. Hitchcock ha tratto uno dei suoi capolavori: La donna che visse due volte. Con uno stile che coniuga Simenon e l’esistenzialismo, i due autori costruiscono congegni perfetti, divertendosi ogni volta a ingannare i loro protagonisti (di cui il narratore assume l’ottica) e i loro lettori con un complicato gioco illusionistico.

Lorenza Di Lella traduce dal francese romanzi, racconti, a volte saggi; ha dato voce, fra gli altri, a Inès Cagnati, Georges Simenon, Emmanuel Carrère, Boileau e Narcejac, B. Quiriny, Michel Tremblay, Julia Deck, Lydie Salvayre. Nel 2012, insieme a G. G. Greco, ha ricevuto il premio Procida per la traduzione del Barone sanguinario di V. Pozner. È redattrice della collana «Gli Eccentrici» delle Edizioni Arcoiris di Salerno. Insegna traduzione letteraria dal francese nei corsi organizzati dall’Agenzia letteraria Herzog. È socia di Strade, Sindacato dei Traduttori Editoriali.

Federica Di Lella traduce per diverse case editrici (fra cui Adelphi, Clichy, Voland, 66thand2nd, Safarà, Playground, Longanesi), occupandosi per lo più di narrativa francese contemporanea. Ha dato voce, tra gli altri, a Georges Simenon, Emmanuel Carrère, Amélie Nothomb, Yasmina Reza, Antoine Volodine, Marie- Claire Blais, Boileau-Narcejac, Paul Fournel, Alain Mabanckou. Nel 2022 ha vinto il premio Strega europeo per Primo sangue di Amélie Nothomb e il premio di traduzione Claris Appiani con la traduzione di La sete di Marie-Claire Blais. Ha insegnato traduzione letteraria alla Scuola Civica per interpreti e traduttori Altiero Spinelli di Milano e, nel settembre 2023, ha inaugurato la Scuola di Traduzione letteraria CeST “Lorenzo Claris Appiani”. È socia di Strade, Sindacato dei Traduttori Editoriali.
ottobre

 

SCRITTODICUORE  Concorso nazionale di scrittura rivolto agli istituti carcerari VIII edizione
“Quando scrivo mi sento libero anche se lo faccio su un foglio a quadretti”

Nei luoghi di reclusione si scrive per capirsi di più, per esprimere speranza e un senso di libertà che, altrimenti, non è consentito. Si scrivono lettere, diari, poesie e canzoni, come in nessun altro luogo.  La lettera nel sistema carcerario è un importante strumento indiretto di contatto con l’esterno. La scrittura di una lettera “scritta di cuore” comporta inevitabilmente una riflessione rispetto ai soggetti e oggetti d’amore che hanno coinvolto, dal punto di vista emotivo e sentimentale, lo scrivente nel corso della vita. Il concorso intende far emergere l’affettività dei detenuti che da sempre trova nella scrittura la migliore forma di espressione. La giuria è composta da autorevoli scrittori che all’amore e ai sentimenti hanno dedicato numerose pagine delle loro opere: Lorenzo Marone (scrittore), Camilla Baresani (scrittrice e giornalista), Anna Giurikovich Dato (scrittrice e giornalista)
- Cerimonia di premiazione -
ottobre novembre

 

 

EVOLUZIONI dialoghi con la scienza
Il meglio della divulgazione scientifica italiana in una serie di incontri tra autori e pubblico per stimolare il confronto non solo da un punto di vista tecnico, ma anche filosofico e di pensiero per affrontare con consapevolezza maggiore il futuro che ci aspetta.
ottobre – dicembre

 


DIPINGERE IN POESIA SUONANDO
Incontro-performance con TIZIANA ANTONILLI, CARLA GENUA E TERESA VENDEMIATI
Tre artiste, amiche e figlie d’arte propongono un intreccio di tre creatività diverse, ma affini. Poesia, pittura e musica si intersecano e si nutrono a vicenda in una performance poliedrica e in continua trasformazione.

TIziana Antonilli,  nata a Campobasso, è laureata in lingue e letterature straniere, ha pubblicato le raccolte poetiche ‘Incandescenze’ (Ed. del Leone), Pugni e humus (Tracce), e ‘Foglia del vostro ramo ‘, silloge poetica vincitrice del Premio Montale in ’7 Poeti del Premio Montale’  (Scheiwiller, Milano, 1997). Con il racconto ‘Prigionieri’ ha vinto il Premio Teramo, Presidente della giuria Giuseppe Pontiggia. Nel 2006, nell’ambito degli incontri di ‘Ti racconto un libro ’ a Campobasso , ha presentato il recital  ‘Poesie in musica ‘ con la musicista  Teresa  Vendemiati. Ha pubblicato il romanzo di denuncia ‘ Aracne’ ( Ediz. Il Bene Comune, 2009). E’ stata selezionata a livello nazionale per l’Almanacco poetico iPoet (12 poeti italiani, LietoColle 2016) Nel 2019 ha pubblicato la silloge poetica ‘Le stanze interiori’ (Edizioni Progetto Cultura, Roma).   E’ presente con i suoi testi  nell’Agenda poetica  kitchen 2023    e nell’Antologia Poetry kitchen 2023, entrambe edite da Progetto Cultura, Roma. Nel  2023 ha partecipato  a Urbino alla Palestra di Poesia, rassegna poetica ideata e condotta dalla professoressa Alessandra Calanchi dell’Università di Urbino. La professoressa Calanchi ha anche guidato le sue studentesse di Lingua Inglese per le Scienze Sociali dell’ Università di Urbino in ‘‘Tradurre Tiziana ‘, un esperimento di traduzione collettiva in inglese di tre poesie tratte da ‘ Le stanze interiori ‘. Sue poesie e suoi racconti sono presenti  in diverse antologie . Conduce laboratori poetici nelle scuole.

Carla Genua, è nata e vive a Campobasso. Ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature straniere moderne presso l’Università”La Sapienza di Roma . Attualmente è docente di lingua e letteratura straniera francese nei licei . Una delle sue più grandi passioni è la pittura avendo ereditato dal padre, Walter Genua, l’amore per l’arte.

Teresa Vendemiati Nata a Chioggia, molisana di adozione, si è laureata in chitarra sotto la guida del maestro Pasqualino Garzia. Insegna musica e chitarra da quasi quarant’anni nei corsi a indirizzo musicale della scuola e per circa dieci anni, ha collaborato nei corsi abilitanti del conservatorio L. Perosi, in qualità di tutor. Ha svolto attività musicali in tutta Italia sia nella musica classica sia in quella popolare, ha partecipato a programmi televisivi e radiofonici anche per la Rai, e ha ottenuto diversi riconoscimenti in festival e rassegne musicali. Nel 2006, nell’ambito della stagione di Ti racconto un libro, ha accompagnato la poetessa Tiziana Antonelli nel recital Poesie in musica. Attualmente collabora in duo con il maestro Antonio Parascandolo per la diffusione della letteratura per mandolino e chitarra, e fa parte del Wild Time Trio con cui interpreta un repertorio di melodie e ritmi d’Oltralpe nell’intento di suscitare nel pubblico il senso di appartenenza alla comunità europea.

 

PREMIO LETTERARIO “ MICHELE BULDRINI” XXII edizione
Il premio è destinato ai giovani di età compresa tra i 16 e i 36 anni.  Un modo innovativo di intendere e promuovere la scrittura che punta a far confrontare tra loro “giovani scrittori” di formazione diversa, in linea con l’idea che il talento possa esprimersi al meglio in un contesto culturale più ampio e libero da vincoli dettati dalle fasce di età. La prestigiosa  giuria è composta da alcuni dei maggiori  esponenti  della narrativa italiana contemporanea: Diego de Silva, Teresa Ciabatti, Marcello Fois, , Ivan Cotroneo, Guido Catalano e Antonio Pascale
Cerimonia di premiazione
novembre/dicembre

 

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