Programma 2025

Programma 2025

 

INCONTRI CON L’AUTORE
I protagonisti della letteratura, del giornalismo, della cultura italiana ed internazionale presentano la loro produzione letteraria
Incontri e letture  ad alta voce per avvicinare ed appassionare alla lettura nel modo più diretto e semplice possibile, attraverso l’incontro con scrittori, narratori e poeti, creando così una comunicazione più immediata tra “chi scrive” e “chi legge”.
maggio – dicembre


LEZIONI D’AUTORE
percorsi di lettura e incontri nelle scuole
“Se io offro un libro a un giovane, che suppongo significhi una persona con un certo margine di inesattezza su se medesimo, non mi interessa offrirgli un libro di insuperabile bellezza, quanto un libro che lo innamori…” così scrive Giorgio Manganelli, e le sue parole esemplificano lo scopo di questa  proposta: promuovere la lettura tra i giovani partendo dai temi e dai modi di esprimersi a loro più vicini, come occasione per far comprendere che leggere e scrivere possono essere un importante momento di osservazione e di riflessione sulla realtà.
maggio – dicembre

Per promuovere la lettura tra i giovani partendo dai temi e dai modi di esprimersi a loro più vicini, un’ occasione per
LIBERI DI LEGGERE
percorsi d lettura e incontri con l’autore negli istituti carcerari.
Come la poesia dà la musica ai tamburi delle tribù, così le parole aggiungono il suono, danno la libertà. Eugenio Montale
In un luogo di restrizione  come il carcere, dove tutto è scelto da altri, la scelta di un libro da leggere è un elemento importante. La lettura diventa così un momento “di evasione e di libertà” ma anche un utile strumento per tenere viva l’intelligenza e per  elaborare un nuovo senso della vita. La possibilità di interloquire direttamente con gli scrittori sarà l’occasione per affinare la capacità di lettura ed interpretazione.
maggio – dicembre

GIORNALISMO D’INCHIESTA
incontri con esperti dell’informazione che affronteranno tematiche di grande attualità
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li gettera’ via. La sola divulgazione di per se’ non e’ forse sufficiente, ma e’ l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”. Joseph Pulitzer (1847-1911) Fondatore Premio Pulitzer
L’immagine del giornalismo, quello vero, spesso è legata indissolubilmente al concetto d’inchiesta. È il giornalismo d’inchiesta, per molti, l’unico vero modo di essere giornalisti e non solo “funzionari dell’informazione”.
Gli appuntamenti vedranno la partecipazione di giornalisti, fotoreporter, scrittori, video operatori, con incontri, dibattiti e presentazioni librarie. Si parlerà di mafia e di criminalità organizzata,  di terrorismo e stragi, servizi deviati, politica internazionale ma soprattutto  del ruolo che l’informazione oggi deve avere.
maggio – dicembre

SCRITTI DI CUORE – L’amore e le parole per raccontarlo
Incontri a tema
La lettura e la scrittura sono elementi chiave per accedere alla conoscenza e producono importanti effetti sulla società “SCRITTI DI CUORE – l’amore e le parole per raccontarlo”” nasce proprio dalla convinzione che leggere e scrivere siano attività sociali ancora prima che filosofiche o scientifiche perché producono esperienze condivise, incontri che suscitano altri incontri, generando un circolo virtuoso che ci pone
gli uni davanti agli altri. Saranno le voci di autorevoli scrittori e giornalisti a raccontare le varie forme dell’amore, occasioni importanti per favorire anche quella nobile pratica ormai dimenticata dalla nostra società che è rappresentata dall’educazione sentimentale, intesa come insegnamento all’armonica e sana relazione con l’altro, qualunque sia la natura del rapporto umano che si coltiva.
maggio – dicembre

APPUNTAMENTO INAUGURALE
UNDICI. NON DIMENTICARE
lettura spettacolo con
ANDREJ LONGO

Undici racconti ambientati a Napoli e nella sua sterminata periferia. Undici storie tutte al femminile, rubate alla cronaca, alla strada, alla vita. Undici donne che con ostinata tenacia provano a infrangere le regole di un destino già scritto e che pare scolpito nella pietra del tempo. Una scrittura nitida, secca, realista, in grado di trasformare la brutalità dell’esistenza di ogni giorno in una narrazione densa e trascinante.

Undici storie di donne ambientate a Napoli e in provincia, simili a fotografie capaci di raccontare con un solo frammento una condizione umana e sociale dei nostri tempi. Alcuni di questi racconti prendono spunto dalla cronaca. Come il bellissimo La sedia, in cui tutto gira intorno alla domanda di una bambina che chiede il motivo di quella sedia messa sul marciapiede per assicurarsi un parcheggio. O come L’ultima cena, in cui una donna è costretta a fare i conti con la più terribile delle realtà. Altri racconti vengono fuori da brandelli di vita reale, come la badante che nella poesia trova la sua nemesi, o la ragazza che sognava di sposare un camorrista. In tutte le storie le protagoniste si trovano a lottare con un destino che sembra ineluttabile. E sempre la scrittura dell’autore, priva di fronzoli e indulgenze al sentimentalismo, ci mostra il peso e il dolore del vivere femminile in certi contesti.

Le storie di Undici. Non dimenticare, pur nella loro completa autonomia, possono essere lette come il seguito del precedente e felicissimo Dieci, con un’ambientazione simile, ma con un raggio di luce che si fa strada nella tragedia e che lascia intravedere, seppur a fatica, un riverbero di speranza.

Andrej Longo nato a Ischia, è autore di opere teatrali, radiofoniche e cinematografiche. Ha vinto diversi premi letterari, tra cui il Bagutta e il Premio Chiara. Con Sellerio ha pubblicato Solo la pioggia (2021), Chi ha ucciso Sarah? (2021, riedizione del suo romanzo del 2009), Mille giorni che non vieni (2022), La forma dei sogni (2023) e le raccolte di racconti Dieci (2025) e Undici. Non dimenticare (2025). 

8 maggio ore 18.30 – Sala Alphaville Campobasso

QUELLA NOTTE A SAXA RUBRA
incontro con
MAURIZIO MANNONI 

Gli studi della tv pubblica sono scossi dalla morte di Giovanni, uno dei più brillanti volti del telegiornale, dopo un’ultima, drammatica, apparizione in diretta nel suo programma. La notizia della scomparsa è così sconvolgente che tutti preferiscono dimenticarla in fretta: i dirigenti televisivi sono felici di tornare a occuparsi del palinsesto, e la normale routine ricomincia a tenere impegnate le redazioni. Ma qualcosa non torna in quella morte improvvisa, e un giornalista compagno fraterno di Giovanni, al suo fianco in tante avventure professionali, decide dopo anni di indagare tra le carte dell’amico, chiuse in un ufficio a Saxa Rubra dove nessuno ha più messo piede da quel giorno. O almeno così sembra. Tra quei documenti, emerge il racconto senza filtri di una televisione che è lo specchio di un paese in cui bisogna avere molti amici e non farsi il nemico sbagliato. Si rivela anche la storia d’amore con una giovane donna, Angela, fuggita da Roma subito prima della morte di Giovanni. Inseguendo le tracce della ragazza, il protagonista si avvicina alla verità sulla scomparsa dell’amico, ma dovrà difendere la sua memoria dagli interessi di una tv ostaggio della politica e del potere.
Maurizio Mannoni firma un romanzo che è una serrata e coinvolgente indagine letteraria, il cui protagonista, un giornalista coraggioso e ostinato, non si arrende alle ombre che si allungano dietro le telecamere, quando si spengono le luci della diretta

Maurizio Mannoni  nato a La Spezia, è stato per anni giornalista del Tg3 Rai, dove ha condotto Tg3 Linea notte fino al 2023. Per la Rai ha curato programmi di informazione e approfondimento giornalistico di grande successo tra cui Ultimo minuto, Primo piano, Un giorno per sempre. Quella notte a Saxa Rubra è il suo primo romanzo.

13 maggio ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso

 

PUCUNDRIA
incontro con
MARIA ROSARIA SELO 

Oltre le grate di una cella, in un incrocio fortuito tra presente e passato, Teresa, agente penitenziario, incontra Anna, detenuta per omicidio. Il åme di violenza e vivono prigioniere come madri dolorose che hanno attraversato la vita tra demoni, angeli, amore e morte. Sono Donne che combattono per la dignità, Donne che si sacrificano per salvare la vita dei figli, Donne che si vogliono bene. La qualità di Teresa sta nella ferma giustizia, quella di Anna nel creare essenze speciali. E sarà infatti un profumo ancestrale, Pucundria, che porterà entrambe fuori dalla gabbia per restituire loro un’inaspettata ma necessaria verità.

Maria Rosaria Selo è una scrittrice e sceneggiatrice di cortometraggi e documentari. Ha pubblicato per Rizzoli L’albero di mandarini vincitore del Premio Minerva e candidato al Premio Strega e vincitore al Premio Cremano Donna e Vincenzina ora lo sa a cui è stato assegnato il Premio Candelaio 2024.

20 maggio ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso 

UN’INDICIBILE TENEREZZA
incontro con
GIORGIO MONTEFOSCHI 

Pietro, uno scrittore sessantaseienne, è sempre più convinto di non pubblicare il romanzo che gli è costato due anni di lavoro. A niente sembrano servire le suppliche di Mario, suo storico editore nonché amico di una vita. Pietro ha una relazione stabile con Sabina, un’architetto più giovane di lui di oltre dieci anni con una figlia ventenne, Annalisa, con cui ha un rapporto affettuoso e paterno. La sua vita e le sue abitudini, però, saranno stravolte dall’arrivo di Paola, la giovane editor che Mario mette a disposizione dell’amico per convincerlo finalmente a pubblicare la sua opera e che rimescolerà tutte le carte in gioco tra Pietro, Sabina e Mario. Sullo sfondo l’eterna Roma, tra scorci idilliaci, vissuto quotidiano e il fascino in equilibrio tra malinconia e desiderio che solo lei sa esprimere.

Con la precisione e il realismo lirico a cui ci ha abituato, Giorgio Montefoschi riesce a raccontare rapporti, sentimenti e spaccati di vita quotidiana attraverso sussurri, non detti, incontri fugaci che costellano il lento ma inesorabile scorrere del tempo. Un’indicibile tenerezza è l’ennesimo gioiello di un autore in grado di catturare il lettore e trasportarlo dentro le sue atmosfere e le sue storie.

Giorgio Montefoschi, è nato a Roma. Scrittore, giornalista, critico letterario e traduttore. Si laurea in Lettere all’Università «La Sapienza» con una tesi su Elsa Morante. Esordisce in letteratura con Ginevra (1974) cui seguono Il museo africano (1976), L’amore borghese (1978), La felicità coniugale (1982), La terza donna (1984), Lo sguardo del cacciatore (1987), Il volto nascosto (1991), La casa del padre (1994, Premio Strega) e Non desiderare la donna d’altri (1999).

Dagli anni Ottanta realizza documentari per la televisione, viaggiando in India, Israele, Spagna e nel continente africano. Parte di questi reportage ispirano poi i volumi Un solo Dio, tre verità (2001) e Dove comincia l’Oriente (2003). Collabora al «Corriere della Sera» e dal 1987 è curatore con G. Minoli e A. Bruni di «Mixer cultura».

Fra le sue tante opere, La sposa (2003, Premio Mondello), L’idea di perderti (2006), Le due ragazze con gli occhi verdi (2009), Eva (2011), La fragile bellezza del giorno (2014), Il volto nascosto (2015), Il buio dell’India (2016), Il corpo (2017), Desiderio (2020) e Dell’anima non mi importa (2022). Ha commentato e tradotto edizioni di vari testi classici e contemporanei tra cui l’Apologia di Socrate e il Critone di Platone (2002), l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (2004), La montagna incantata di Thomas Mann (2005).

28 maggio ore 18.30 - Sala Alphaville Campobasso 

 

IL COCCODRILLO DI PALERMO
incontro con
ROBERTO ANDÒ 

Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre.

Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò ci accompagna tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.

Roberto Andò regista di teatro di prosa, lirica e cinema, tra i suoi film, premiati con importanti riconoscimenti, ricordiamo Sotto falso nome con Daniel Auteuil, Le confessioni con Toni Servillo e Pierfrancesco Favino, Una storia senza nome con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012, ha tratto il film Viva la libertà con Toni Servillo e Valerio Mastrandrea. che ottiene importanti riconoscimenti nazionali e internazionali, è tratto dal suo romanzo Il trono vuoto edito nel 2012 da Bompiani, vincitore del Premio Campiello Opera Prima e del Premio Vittorini Opera Prima. “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio” di Thomas Bernhard, interpretato da Roberto Herlitzka, è il suo più recente spettacolo. Da due anni è direttore didattico a Palermo del Centro Sperimentale di Cinematografia dedicato al documentario di creazione. Nel 2021 gira Il bambino nascosto con Silvio Orlando e Lino Musella, tratto dal suo romanzo omonimo, e nel 2022 dirige la serie su Letizia Battaglia Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa e il film La stranezza. 

12 giugno ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso 

 

DONNAREGINA
incontro con
TERESA CIABATTI 

Chi è davvero ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a d e l i n q u e r e , a s s o c i az ione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista.
Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari.
Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile. Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che i due si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono. Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio del boss nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo. Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio. Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.

Teresa Ciabatti nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. I suoi romanzi sono: Adelmo, torna da me (Einaudi Stile Libero), I giorni felici (Mondadori), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli), Tuttissanti (Il Saggiatore), Matrigna (Solferino). Con La più amata (Mondadori) è stata finalista al premio Strega nel 2017. Sembrava bellezza è uscito nel 2021. Collabora con il “Corriere della Sera”, “Sette” e “la Lettura”.

25 giugno ore 18.30 – Circolo Sannitico Campobasso

 

LIBRINTAVOLA
incontri conviviali tra libri e sapori “Dalla scienza al piatto” 
incontro con
FRANCESCA GHELFI 

Spesso quando si parla dei requisiti ideali dell’alimentazione di grandi e piccoli – di una dieta che sia sana, varia, bilanciata – la prima cosa che ci viene in mente è la fatica, la difficoltà di concretizzare nella vita di tutti i giorni le raccomandazioni scientifiche che ben conosciamo. In realtà, l’obiettivo del “mangiar sano” è alla portata di tutte e tutti, a prescindere dalle preferenze alimentari e dal tempo che si ha a disposizione: un approccio consapevole e flessibile permette di fare scelte efficaci e di selezionare, anche tra i banchi del supermercato, quei prodotti che possono rappresentare un valido aiuto in cucina. Attraverso 16 menù stagionali e 80 ricette di facile realizzazione, la nutrizionista Francesca Ghelfi, conosciuta su Instagram come @_leguminosa, offre a lettrici e lettori tantissimi suggerimenti per iniziare finalmente a trasformare l’idea di dieta salutare in un obiettivo concreto e praticabile. Una piccola rivoluzione del pensiero.

Francesca Ghelfi nutrizionista, con una laurea in Scienze Gastronomiche e un dottorato di ricerca, si occupa di alimentazione dalla scienza al piatto. Da sempre impegnata nella divulgazione scientifica attraverso social media, Francesca possiede il giusto mix di competenze per tradurre le indicazioni scientifiche in pratici consigli da applicare alla vita di tutti i giorni. Attraverso percorsi nutrizionali, libri e corsi, aiuta le persone e le famiglie a migliorare la propria alimentazione, con una cucina più vegetale e sostenibile alla portata di tutti.

27 giugno ore 18.30 - Ristorante “Concetta” Campobasso 

 

 

IL BELLO TRA LE CREPE
incontro con
SIMONETTA TASSINARI 

Ciò che non va per il verso giusto sembra destinato a sparire: un oggetto rotto, una relazione in crisi, una situazione non ideale, un lavoro che non ci soddisfa. La soluzione immediata, infatti, è spesso quella di abbandonare, di gettar via, come se nulla potesse essere recuperato. Questa mentalità “usa e getta” non alimenta solo le discariche, ma logora anche il nostro modo di amare e di costruire legami, il nostro approccio alla vita. Quando le cose si incrinano, è naturale sentirsi sopraffatti e pensare che l’unica via d’uscita sia rivoluzionare tutto. Ma quanto spesso questi stravolgimenti portano a un miglioramento effettivo e duraturo? A volte il coraggio e l’efficacia non sta nel radere al suolo l’esistente, ma nel fermarsi e cercare di capire se e come qualcosa possa essere riparato, come agire per farlo rifiorire. Sentimenti, legami e persino vecchi sogni possono essere rinvigoriti con piccoli gesti e un’attenzione che si rinnova. Non si tratta di sminuire difficoltà o situazioni complicate, ma di affrontarle con un altro sguardo: viste da una diversa prospettiva, le crepe possono essere trasformate in punti di forza.

I filosofi, come Popper, che hanno scelto di riparare piuttosto che distruggere, ci ricordano che non tutto ciò che sembra imperfetto va scartato, che la rivoluzione a volte riesce meglio se la si fa a piccoli passi. Prendersi cura di ciò che già c’è può rivelarsi una soluzione migliore del buttare tutto all’aria nella convinzione illusoria che solo il nuovo possa corrispondere ai nostri desideri.

Essere un “riparatore”, piuttosto che un “distruttore”, può rivelarsi la scelta più saggia e darci fondamenta più stabili.

Simonetta Tassinari ha insegnato storia e filosofia nei licei e nel “Laboratorio di didattica della filosofia” dell’Università del Molise. Da anni coltiva la psicologia relazionale, la psicologia dell’età evolutiva, il counseling filosofico e divulga filosofia a bambini e ragazzi. Anima partecipati “caffè filosofici” e tiene conferenze in tutta Italia e all’estero. Collabora con la fondazione Quidplus e con Treccani Futura. Ha scritto romanzi, testi di argomento storico e filosofico e il saggio “brillante” La sorella di Schopenhauer era una escort (Corbaccio, 2016). Molto apprezzata dai lettori per la semplicità con la quale rende la filosofia alla portata di tutti, Feltrinelli prosegue la sua produzione saggistica iniziata con il suo fortunatissimo Il filosofo che c’è in te (2019) – tradotto in Brasile per i tipi di Ideas y Letras – cui ha fatto seguito Il filosofo influencer (2020) e Contro-filosofia dell’amicizia (2022). Per Gribaudo ha pubblicato diversi manuali, tra cui Instant filosofia (2021), e, da ultimo, Il libro rosa della filosofia (2024). Ha vinto alcuni premi letterari ed è stata candidata al premio Strega 2023 con il romanzo Donna Fortuna e i suoi amori (Corbaccio).

30 giugno ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso

 

 

COSE UMANE
incontro con
ANTONIO PASCALE 

Quali saranno, al termine del nostro viaggio, le cose degne di essere ricordate? In un agosto che svuota le città e le popola di fantasmi, un figlio tenta di sbrogliare i fili della memoria famigliare, e si trova a riannodare anche quelli della propria vita. Con la sua irresistibile, scanzonata vena malinconica, Antonio Pascale percorre la distanza che ci separa da com’eravamo una volta per misurare chi siamo oggi, raccontando di genitori che invecchiano, di giovinezze sognanti, di amori che iniziano prestissimo, finiscono male o non finiscono mai… Insomma, di cose umane.

Strade assolate, deserte, che sembrano svanire all’orizzonte, le saracinesche chiuse, un silenzio granitico – e dire che al mondo siamo otto miliardi, ma a Caserta, ad agosto, sembra non ci sia nessuno. A casa dei genitori di Antonio il sole non entra quasi mai: colpa di sua madre che vorrebbe sempre stare al buio, e nel buio dormire, e dormendo, possibilmente, andarsene all’altro mondo. Antonio va e viene da Roma per starle accanto, ma si sa: viaggiare – anche se lo fai su un Frecciargento, avanti e indietro lungo la stessa tratta – è un ottimo modo per mettere in moto l’ispirazione. Quale occasione migliore, allora, per lavorare su una nuova opera? Non un libro, ma un’installazione – come quelle che faceva con Caterina, l’amore tormentato della giovinezza – per raccontare la rivoluzione che

in qualche decennio ha trasformato l’Italia: dal paese di Pinocchio, segnato dalla fame e dalla miseria, a MasterChef, il regno dell’abbondanza. Implacabile e piena di sentimento, la scrittura di Pascale ci consegna una galleria di personaggi teneri, meschini, violenti, vulnerabili, impossibili da dimenticare perché veri.

Antonio Pascale è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma, dove lavora. È scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il Masaf. Ha pubblicato, tra gli altri, La città distratta, Ritorno alla città distratta, La manutenzione degli affetti, Passa la bellezza, Scienza e sentimento, Le attenuanti sentimentali, Le aggravanti sentimentali e La foglia di fico (finalista Premio Campiello 2022). Collabora con «Il Mattino», «Il Foglio», per cui dirige il bisettimanale di agricoltura «Agrifoglio», «Rivista Studio», «Link. Idee per la tv», «Mind», «le Scienze», e ha un blog sul «Post». Si occupa di divulgazione scientifica.

16 settembre ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso

 

LA RAGAZZA DI SAVANAH
incontro con
ROMANA PETRI 

Una ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O’Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell’immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l’amore mai avuto. Pietosa sino all’empietà, intrisa d’una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l’ha assistita fino alla fine. Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo. Romana Petri la tallona, la spia, ce la rovescia intera davanti e noi la assumiamo come un farmaco che ci salva, che ci impedisce nonostante tutto di avere paura.

Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021), Mostruosa maternità (2022), Rubare la notte (2023, nella cinquina finalista del premio Strega) e Tutto su di noi (2024). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna” e il “Corriere della Sera”. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto). Herzog. È socia di Strade, Sindacato dei Traduttori Editoriali.

29 settembre ore 18.30 - Circolo Sannitico Campobasso

 

LA TRAMA E IL CONFLITTO DEL PERSONAGGIO
laboratorio di scrittura destinato ai detenuti della Casa Circondariale di Campobasso
condotto da
ANNA GIURICKOVIC DATO 

Gli incontri saranno incentrati sulla struttura dell’arco narrativo del racconto, al fine di comprendere come strutturare una storia, definire i personaggi e sviluppare la trama.

Anna Giurickovic Dato è una scrittrice italiana. È nata a Catania nel 1989, ha origini serbe, è cresciuta a Milano e vive a Roma. Ha un dottorato in diritto pubblico, è avvocato, sceneggiatrice e autrice per il cinema e per la tv (da ultimo Detectives, Rai 2). Ha scritto La figlia femmina (Fazi 2017), tradotto all’estero in cinque paesi, Il grande me (Fazi 2020) e La Divoratrice (Einaudi 2023). Ha collaborato e collabora con vari giornali e riviste, tra cui “L’Espresso”,“Domani”,“F”.

ottobre

 

CERTE SERE PABLO
incontro con
GABRIELE PEDULLÀ 

C’è stato un tempo, ed era solo ieri, in cui il richiamo della militanza era inevitabile per tutti, in una nebbia di sigarette, poche ore di sonno e nottate al freddo ad attaccare manifesti. Adesso quel tempo sembra finito, anche se il fuoco della politica brucia ancora in tanti «no» di oggi. Gabriele Pedullà rievoca come una grande storia d’amore collettiva lo spirito di un periodo – dagli anni Settanta ai primi anni Novanta – in cui tutto sembrava possibile. Anche l’assalto al cielo.

«Andavamo in piazza e ci sentivamo invincibili. Sapevamo che in tutte le città del continente, e anche piú in là, in quel preciso momento c’era una manifestazione assolutamente uguale alla nostra, e sarebbe bastato che ci mettessimo in fila tenendoci per mano per stringere l’intero globo in un solo abbraccio».

Dov’è finita la militanza politica? Che ne è stato del movimento dei lavoratori che si proponeva di cambiare il mondo? Gabriele Pedullà appartiene all’ultima generazione che ha vissuto almeno uno scampolo delle battaglie ideologiche di allora: adolescenti arrivati tardi, ma ancora capaci di intuire qualcosa della grande politica novecentesca sporgendosi appena sull’universo degli adulti. E che per questo, forse, non hanno saputo o voluto prenderne congedo: come se quella esperienza, tanti anni dopo, continuasse a infestare una casa vuota. I tre racconti lunghi o romanzi brevi che – alla maniera di una pala d’altare – compongono il volume attraversando l’incendio degli anni Settanta, la cupa pacificazione degli anni Ottanta e la crisi successiva, sino ai giorni nostri, sono scritti per chi allora non c’era e vorrebbe sapere, per chi testardamente non ricorda e per chi, invece, proprio non riesce a dimenticare. Nessuna nostalgia, però. Perché ridendo, commuovendosi, palpitando per gli amori, le idee, gli atti di coraggio e di viltà dei vari personaggi, la posta in gioco rimane qui, semmai, un’altra: capire con gli strumenti insostituibili della letteratura. Dare degna sepoltura al passato con un libro in mano. Poi, forse – come dopo ogni seduta spiritica andata a buon fine -, ci si potrà anche rimettere in cammino, tutti assieme.

Gabriele Pedullà (Roma 1972) insegna Letteratura italiana presso l’Università di Roma Tre e scrive per «Il Sole 24 Ore». Autore di diversi libri di saggistica, tra cui il recente On Niccolò Machiavelli: The Bonds of Politics (Columbia University Press, 2023, in corso di traduzione per Einaudi), con Sergio Luzzatto ha curato l’Atlante della letteratura italiana (Einaudi 2010-12). Presso Einaudi ha inoltre pubblicato le raccolte di racconti Lo spagnolo senza sforzo (2009, Premio Mondello Opera Prima; Premio Verga;

Premio Frontino), Biscotti della fortuna (2020, Premio Super Flaiano) e Certe sere Pablo (2024), e il romanzo Lame (2017, Premio Carlo Levi; Premio Martoglio). Le sue opere sono 30.

ottobre 

SCRITTODICUORE
Concorso nazionale di scrittura rivolto agli istituti carcerari
IX EDIZIONE  

“Quando scrivo mi sento libero anche se lo faccio su un foglio a quadretti” 

Nei luoghi di reclusione si scrive per capirsi di più, per esprimere speranza e un senso di libertà che, altrimenti, non è consentito. Si scrivono lettere, diari, poesie e canzoni, come in nessun altro luogo.

La lettera nel sistema carcerario è un importante strumento indiretto di contatto con l’esterno. La scrittura di una lettera “scritta di cuore” comporta inevitabilmente una riflessione rispetto ai soggetti e oggetti d’amore che hanno coinvolto, dal punto di vista emotivo e sentimentale, lo scrivente nel corso della vita. Il concorso intende far emergere l’affettività dei detenuti che da sempre trova nella scrittura la migliore forma di espressione.

La giuria è composta da autorevoli scrittori che all’amore e ai sentimenti hanno dedicato numerose pagine delle loro opere.

Cerimonia di premiazione ottobre – novembre 

 

RAGAZZO DI PROVINCIA
incontro con
IVAN COTRONEO
libro in uscita 

Ivan Cotroneo scrittore, sceneggiatore e regista, ha firmato molte fiction e serie tv di successo. Diplomato in sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, ha vinto tra gli altri il premio Solinas, il premio Moravia, il premio Saint-Vincent Cinema in Diretta, il premio letterario internazionale Merano. Ha ideato e scritto diverse serie televisive, fra le quali Tutti pazzi per amore, Una grande famiglia, Sirene, È arrivata la felicità, Un’altra vita, Sorelle e Una mamma imperfetta, che ha anche diretto. Per il cinema ha collaborato come sceneggiatore fra gli altri con Ferzan Ozpetek (Mine Vaganti), Maria Sole Tognazzi (L’uomo che ama, Viaggio Sola, Io e lei), Luca Guadagnino (Io sono l’amore), Riccardo Milani (Piano solo), Renato de Maria (Paz!, La prima linea). Ha partecipato alla scrittura degli show televisivi L’ottavo nano, Parla con me e Stasera casa Mika. Per il cinema ha diretto La kryptonite nella borsa e Un bacio, entrambi tratti da suoi romanzi. Ha adattato per il teatro Le Regole dell’Attrazione di Bret Easton Ellis e Closer di Patrick Marber. Autore e regista la pièce teatrale Amanti con Alessandro Gallo, Fabrizia Sacco e Orsetta De Rossi, attualmente in tournée in tutta italia. Già traduttore ufficiale per l’Italia delle opere letterarie di Hanif Kureishi e Michael Cunningham, per Bompiani ha pubblicato numerosi romanzi tra i quali: Il piccolo libro della rabbia, Il re del mondo, Cronaca di un disamore, La kriptonite nella borsa, Un bacio. Per La Nave di Teseo: 14 giorni. Una storia d’amore, scritto con Monica Rametta, Le voci del sogno. 

ottobre 

 

TRE COLPI DI GENIO E UNA PESSIMA IDEA
Ascesa e caduta di uno scienziato squinternato
incontro con
SILVIA BENCIVELLI 

Vita avventurosa e finale inglorioso di Charles-Édouard Brown-Séquard, medico, neurologo, endocrinologo ante litteram, luminare a lungo rispettato tra America ed Europa, autore di molte e importanti scoperte, e infine propugnatore di una presunta «miracolosa» soluzione acquosa per il rinvigorimento in età senile. La storia dell’incredibile ascesa e del rovinoso declino di un medico dell’Ottocento, in un momento in cui dalla medicina ci si poteva aspettare di tutto.

Silvia Bencivelli è giornalista scientifica, scrittrice, autrice e conduttrice radiotelevisiva, medica. È tra gli autori e i conduttori di Rai Cultura e di Radio3 Rai e ha lavorato con Rai3. Insegna Comunicazione della scienza alla Sapienza e in altre sedi. Scrive per il Venerdì di Repubblica e Le Scienze ed è autrice di podcast. Ha pubblicato diversi libri tra cui Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata (Bollati Boringhieri) e Il dubbio e il desiderio. Eva Mameli Calvino (Electa).

novembre 

 

PREMIO LETTERARIO “MICHELE BULDRINI”
XXIII EDIZIONE

Il premio è destinato ai giovani di età tra i 16 e i 36 anni. Un modo innovativo di intendere e promuovere la scrittura che punta a far confrontare tra loro “giovani scrittori” di formazione diversa, in linea con l’idea che il talento possa esprimersi al meglio in un contesto culturale più ampio e libero da vincoli dettati dalle fasce di età. La prestigiosa giuria è composta da alcuni dei maggiori esponenti della narrativa italiana contemporanea.

Cerimonia di premiazione novembre-dicembre

 

EVOLUZIONI
dialoghi con la scienza

Il meglio della divulgazione scientifica italiana in una serie di incontri tra autori e pubblico per stimolare il confronto non solo da un punto di vista tecnico, ma anche filosofico e di pensiero per affrontare con consapevolezza maggiore il futuro che ci aspetta.

dicembre

 

 

 

 

 

 

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